Analisi di DWL900AP+
Con il rilascio delle revisioni C1 e C2, gli access point DWL900AP+ sono stati decisamente ridisegnati nell'elettronica, in particolare per quanto riguarda la connessione dell'apparato trasmittente che, è passato dalla versione PCMCIA (molto simile alla DWL650+) usato nelle Rev. A e B, ad una mini PCI. Qui sotto una fotografia dell'interno del modello DWL900AP+:
La posizione più idonea per qualsiasi access point utilizzato come RTX ad uso radioamatoriale (2300-2440 MHz: Servizio di Radioamatore a statuto secondario, secondo il Piano nazionale di ripartizione delle radio frequenze) è assolutamente prossima all'antenna esterna, visto che le perdite sulla frequenza di 2.4 GHz sono inaccettabili per qualsiasi cavo coassiale. Occorre quindi prevedere di inserire quello che per noi radioamatori è un RTX o dentro la scatola contenente l'antenna (tipicamente un pannello) o nelle vicinanze del fuoco (se si tratta di parabola), o dentro un contenitore stagno il più vicino possibile all'antenna, collegato ad essa tramite coassiale tipo RG-316 o RG-142. Cavi coassiali come l'RG 58 o l'RG 213, come anche lo stesso Aircom, non sono consigliabili perché l'impedenza carattersitica in detti cavi non è costante. In particolare l'Aircom come il Pope H-100 ha un dielettrico conformato in modo da non garantire una perfetta coassialità dei conduttori, specialmente quando viene piegato a seguito di partiolari installazioni; inoltre possono verificarsi fenomeni di condensa al suo interno.
Occorre però pensare anche all'attenuazione della tensione di alimentazione: se l'alimentatore dell'access point è nel sotto tetto, 4 o 5 metri di conduttore elettrico non abbassano troppo la tensione a 5 volt tipica dell'alimentazione del DWL900AP+. Ma se l'antenna si trova in cima ad un palo più alto, o se la bassa tensione arriva direttamente dalla stazione radio, allora può succedere che occorrano anche 20 metri (e forse più) di filo elettrico per portare l'alimentazione all'AP, con conseguente drastica caduta di tensione di alimentazione.
Analizzando il riduttore switching dell'AP si nota che, a causa di un condensatore elettrolitico (10V 1000µF), l'alimentazione fornita non può essere superiore ai 10V. Per poter alimentare l'RTX con le stesse tensioni delle revisioni precedenti (i classici 12 volt sempre presenti nella stazione di un radioamatore) bisogna sostituire il condensatore con uno da 16V di uguale capacità (1000µF).
Qui sotto è indicato il componenti di cui si parla:
Con un accorgimento ulteriore, è possibile portare l'alimentazione all'AP attraverso il cavo multipolare di rete, quello standard ethernet 10/100 Base-TX. Infatti per il trasferimento dei dati non vengono utilizzati tutti connettori, ma solamente due coppie, per cui rimangono libere altre due coppie di fili. Lo specchietto qui sotto riporta quali sono i conduttori utilizzati e per quale scopo:
PIN | NOME | DESCRIZIONE | COLORI |
1 | Tx + | Trasmissione Dati + | Bianco-Verde |
2 | Tx - | Trasmissione Dati - | Verde |
3 | Rx + | Ricezione Dati + | Bianco-Arancione |
4 | n.c. | Non Collegato | Blu |
5 | n.c. | Non Collegato | Bianco-Blu |
6 | Rx - | Ricezione Dati - | Arancione |
7 | n.c. | Non Collegato | Bianco-Marrone |
8 | n.c. | Non Collegato | Marrone |
La sequenza dei colori è quella normalmente utilizzata qui all'Università di Torino, ma non è assolutamente obbligatoria o vincolante. Si vede che due conduttori sono utilizzati per la trasmissione dati e due conduttori per la ricezione dati; risultano non connesse ben due coppie di cavi, che possono essere utilizzati per portare la tensione all'AP. Se il cavo di rete è lungo, è consigliabile utilizzare due coppie per il positivo e due coppie per il negativo, per evitare una caduta di tensione sul lungo percorso. Nota bene: la D-Link avverte che decade la garanzia se viene manomessa l'alimentazione. Ma un tecnico contattato direttamente presso la D-Link Mediterraneo di Milano (l'importatore per l'Italia) mi dice che, volendo far funzionare il dispositivo 24 ore su 24, è consigliabile utilizzare un alimentatore più performante, magari a tensione superiore in modo da compensare la caduta di tensione (sotto i 4 Volt l'AP non funziona correttamente).
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