SDR, hardware e software
Tra le diverse attività della Stazione di Radioamatore IK1XHT dell'Università di Torino non potevano mancare quelle relative a prove, configurazioni, implementazioni e sperimentazioni relative ai ricevitori definiti da software o SDR. Il mercato è vasto, molti radioamatori, costruttori e centri di ricerca, hanno messo a punto i più disparati prodotti, alcuni dei quali di difficile reperibilità, altri piuttosto fantasiosi, altri che abbisognano di diversi componenti esterni per funzionare al meglio, altri ancora allo stato di prototipi (ma con tutti i carismi per essere al top di categoria), altri di tipo Hi-End (ovvero decisamente professionali, costosi e non specificamente rivolti a semplici appassionati di radioascolto o radioamatori).
Relativamente ai ricevitori ci siamo indirizzati su due prodotti italiani conosciuti ed apprezzati nel mondo intero, costruiti da due Case leader nel settore (anche se non specifico): si tratta del ricevitore Perseus di Microtelecom e del ricevitore FDM-S1 di Elad. Il primo è stato installato su diversi computer, fissi e portatili, ed anche su un Mac (sotto BootCamp) con il suo software originale nella versione v40b; il secondo è stato ripetutamente testato su diverse macchine e sistemi, con i diversi aggiornamenti del software SW-1, fino alla versione 3.10 rilasciata a metà gennaio 2013.
Per i due ricevitori in questione sono stati anche provati altri due software; per la precisione: HDSDR nella versione 2.14 del 19 maggio 2012 di Alberto Di Bene I2PHD; e SDR-Radio.com di Simon Brown HB9DRV nella versione 2.0 preview 7 del 28 gennaio 2013.
Ricevitore Perseus su iMac (sotto BootCamp) con software SDR-Radio
Ricevitore Perseus su sistema operativo Windows Vista con software HDSDR
Ricevitore Elad FDM-S1 su sistema operativo Windows Vista con software HDSDR
Ricevitore Elad FDM-S1 con il suo software originale SW-1
I due ricevitori Microtelecom Perseus ed Elad FDM-S1 funzionano insieme su sistema operativo Windows Vista
Per connettere i due ricevitori sulla stessa antenna è stato utilizzato uno splitter passivo, in grado di disaccoppiare gli ingressi dei ricevitori per impedirne mutue e reciproche interferenze. Il modello usato è stato costruito da Massimo Castelnuovo ed è descritto su www.brunero.it/ik1qld/splitter.
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