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Un pallone sonda come antenna
Cesana Torinese, AIR DX Camp Settembre 1999. Si tratta uno degli appuntamenti annuali dei soci e simpatizzanti dell'Associazione Italiana Radioascolto maggiormente frequentato dal gruppo piemontese e torinese in particolare (anche se il DX Camp di primavera di Borgio Verezzi, SV, si sta affermando sia come momento di aggregazione che luogo di sperimentazione, essendo la Casa Balneare Valdese proprio in riva al mare). In quell'anno ho realizzato un mio sogno nel cassetto che inseguivo da anni: innalzare un captatore di un centinaio di metri con un pallone sonda... facile, no? Si è trattato solamente di reperire un pallone sonda, una bombola di elio ovviamente piena di elio, un riduttore di pressione, una matassa di cavo elettrico comune di 100 metri. Il posto è ideale, essendo lontano da insediamenti urbani, fuori dalle rotte di ultraleggeri, parapendii, deltaplani e simili, non essendoci nelle vicinanze né tralicci dell'alta tensione né fili aerei di fornitura della rete elettrica. Il pallone sonda per sua natura è pesantuccio e poroso, per farlo alzare correttamente occorre gonfiarlo bene tenendo conto del gradiente di pressione negativa che incontra all'altezza di esercizio; tenerlo frenato con il solo filo elettrico che fa da antenna significa essere speranzosi della mancanza quasi assoluta di vento, cosa che per una delle note leggi di Murphy non fu. Anche il tempo atmosferico non fu troppo clemente per i tre giorni di ascolto radio, per un'altra ben nota legge di Murphy; come si vede nell'ultima foto, quando ritirammo il pallone, esso si era notevolemne ridotto ed appesantito per via della pioggia. Tecnicamente, dopo aver gonfiato il pallone, lo si è chiuso con una serie di nodi, ai quali è stato reso solidale del filo elettico comune da 2.5 mm di diametro (plastica compresa), circa 100 metri, tenuto ancorato al suolo da una serie di picchetti da 1/2 metro ben piantati nel terreno (un prato di diversi ettari, leggermente in salita, proprio dietro la Casa Alpina P.G. Frassati, sede del DX Camp). Il captatore era coniugato ad un coassiale tipo RG-58 tramite un balun magnetico RF System. Segnali ottimi per quanto la dea propagazione e il tempo atmosferico ci concesse: continuando infatti nell'elencazione delle leggi di Murphy, la propagazie in HF ed MF non fu un gran che, mentre il QRN si presentò dopo solo mezza giornata, annunciandoci con buon anticipo che il tempo volgeva al brutto. Una esperienza invero interessante, che un giorno o l'altro ripeterò, essendomi assicurato prima una fornitura di palloni (dei tre in mio possesso, uno si rivelò troppo piccolo per sostenere il peso del filo elettrico, ed uno scoppiò quasi subito), e avendo consultato per tempo maghi ed indovini, oltre che i bollettini meteo, per assicurarmi tempo bello e stabile. Per la propagazione aspetterò un bel picco positivo del ciclo undecennale delle macchie solari! |
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